Prima Categoria Lombardia
Girone I – PLAYOUT SALVEZZA (partita unica)
Gropello S.Giorgio - Certosa Marcignago 0-2 (0-0)
Certosa Marcignago rimane in Prima Categoria
Gropello San Giorgio in Seconda Categoria
***A.S.D. GROPELLO SAN GIORGIO: Montagna, Filippini (dal 82' Castelli), Re F., Ramella, Ardiani, Arrigoni, Sambugaro, Martinotti (dal 81' Marchese), Asprone, Mazza. Garau, (dal 65' Raimondo). All.: Martinotti C. (a disposizione: Bosio, Kane P. A., Giuffrè, Gualtieri A.).
*** A.S.D. CERTOSA MARCIGNAGO: Meduri, Mazzuoccolo, Biondi, Laboranti, Morgado, Rainoldi L., Lentini, Rossi, Vaccaro, Manzo, Vaccaro, Calvi (dal 50' Dedi). All.: Pintus (a disposizione: Ciceri, Lanza, Costa, Di Norcia, Figura, Celle).
*** ARBITRO: Andrea Calzavara (sezione di Varese). *** Assistenti: Serri / Bonaita (sezione Lomellina).
*** MARCATORI: 54', 79' Vaccaro (Certosa M.).
*** AMMONITI: Re, Ramella, Arrigoni (Gropello San Giorgio); Laboranti, Lentini, Morgado (Certosa Marcignago).
*** ESPULSI: Vaccaro (Certosa): doppia ammonizione.
Finisce nel peggiore dei modi la tribolata stagione del Gropello San Giorgio, che perdendo (0-2) lo spareggio casalingo contro il Certosa Marcignago retrocede dopo tre anni in Seconda Categoria. Esito tutto sommato giusto di novanta minuti in cui i bianco-viola non sanno approfittare del vantaggio di avere a disposizione due risultati su tre (ci potevamo salvare anche con un pari), e appaiono l'ombra dalla squadra ammirata in altre circostanze (tra cui domenica scorsa, quando avevano strappato il pareggio sul campo di un Lomellina Calcio deciso a non fare regali), ricordando invece alcune delle peggiori prestazioni ''sfornate'' durante l'anno.
Le prime fasi del match a dire il vero sembrano promettenti: merito in particolare di Gigi Mazza, che con la sua abituale rapidità crea da subito grattacapi alla difesa ospite; una sua giocata con Michele Asprone non viene raccolta da quest'ultimo in area; poi tocca a Gabriele Garau, lanciato in profondità da Mazza; peccato che lo stop non sia dei migliori e la palla s'impenni, trasformando la potenziale occasione in un passaggio a Federico Meduri, estremo difensore ospite. Più veloce (o quasi) del vento che domenica pomeriggio imperversa sul Comunale, Mazza si concede pure una cavalcata sulla fascia sinistra, da cui fa partire un cross per Garau, che non stoppa come dovrebbe; sul proseguimento dell'azione Luca Sambugaro carica il tiro della distanza, con il pallone che sibila non lontano dall'incrocio.
Piccoli brividi per la porta ospite: più grande quello che corre sulle schiene bianco-viola quando Alessio Biondi, capitano del Certosa, su punizione coglie in pieno il palo alla sinistra di Franco Montagna. Fra tante note di cronaca ... una nota di colore: il bianco della maglia indossata da mister Martinotti, così simile a quello dei giocatori del Certosa che l'arbitro obbligherà il mister, in piedi a bordo campo, ad indossare una pettorina arancione. Nuovo stile fashion (collezione primavera-estate) per l'allenatore gropellese...
Tornando al calcio giocato, salgono di nuovo in cattedra (se mai fossero scesi) Garau e Mazza; il primo cavalca a tutta birra dalla propria metà campo fino al limite dell'area rivale, ma si allunga troppo il pallone e finisce col regalare un assist a...Meduri, che ringrazia e raccoglie la sfera. Per fermare il secondo invece la retroguardia certosina deve spesso impiegare le maniere forti, con relativi calci di punizione a nostro vantaggio, Su uno di questi Gigi obbliga il portiere a distendersi per neutralizzare in due tempi un tiro angolato, anticipando Michele Asprone in agguato.
Federico Manzo protagonista nell'ultima parte del tempo: inizialmente manca di un nulla il colpo di testa a botta sicura su cross dalla sinistra di Alessandro Lentini, quindi non aggancia (per poco) un lancio in profondità dalla stessa fascia, infine impegna Franco Montagna su punizione; il nostro portiere va comunque facile in presa bassa. L'ultimo acuto prima dell'intervallo è, tanto per cambiare, di Gigi Mazza, che irrompe in area ma ha troppe maglie bianche attorno; s'intestardisce nell'uno contro uno (anzi, contro tre o quattro) e l'opportunità sfuma.
Contrasto a centrocampo
fra Martinotti e Laboranti
(Mazza e Garau controllano)
(cliccare per ingrandire)
L'inizio ripresa è vibrante: Montagna è costretto ad anticipare, in due tempi, un cross indirizzato a Randy Morgado, afferrando la palla che gli rimbalza davanti, mentre subito dopo Gabriele Garau ci illude quando spara a colpo (quasi) sicuro solo davanti a Meduri, trovando la risposta d'istinto del portiere, che respinge di piede; sulla ribattuta la palla arriva ad Asprone, il cui tiro è murato da un difensore. Nulla di fatto. Nemmeno su successivo calcio di punizione di Mazza, con il numero uno ospite a distendersi e tenere la porta inviolata, facendo suo il pallone un nanosecondo prima che l'accorrente Garau possa intervenire.
I padroni di casa non riescono a segnare, neanche quando un pallone gettato in mezzo all'area senza troppe pretese s'impenna e rischia di beffare Meduri. Ed allora a far goal provvede il Certosa Marcignago: subito dopo una ghiotta occasione fallita da Biondi, è Salvo Vaccaro a trafiggere Montagna con un gran tiro dal limite che passa in mezzo a vari difensori e s'insacca. I (non pochi) tifosi ospiti sugli spalti esplodono, i giocatori bianco-viola invece accusano il colpo senza reagire, almeno immediatamente; sarà al contrario il nostro portiere a dover andare in presa per evitare il raddoppio.
Con pure Mazza in calo dopo un eccellente primo tempo, l'attacco del Gropello ora sembra una pallottola spuntata, capace di produrre solo un colpo di testa sopra la traversa del difensore Ardiani (con l'arbitro peraltro a segnalare un fuorigioco); e a dirla tutta la sostituzione di Garau, che pur sbagliando qualche goal rimaneva tra i pochi in grado di far ballare la difesa avversaria, con Ettore Raimondo non aiuta, togliendo dinamismo alla nostra manovra.
Una volta ottenuto l'unico risultato che li favorisce, gli uomini di mister Pintus fanno (prevedibilmente) il loro ''gioco''; guadagnando tempo su ogni pallone, su ogni fallo a proprio vantaggio, ma non rinunciano a rendersi pericolosi; e se Mattia Laboranti, dopo una grande discesa di Lentini sulla sinistra, sbaglia il tiro da posizione invidiabile, poco più tardi Salvo Vaccaro (ancora lui) non perdona; riceve palla davanti alla porta (complice uno svarione difensivo dei nostri, con Arrigoni che non intercetta l'assist per l'attaccante ospite) e fulmina Montagna con una sassata su cui il portiere non puà far nulla. Il Certosa è … Salvo. In tutti i sensi. Due goal per Vaccaro ... e due cartellini gialli, visto che l'autore della doppietta, già ammonito, si lascia prendere dall'entusiasmo e festeggia togliendosi la maglia. I tifosi ospiti gradiscono le sue capacità realizzative, un po' meno l'ingenuità con cui lascia la squadra in inferiorità numerica, quando rimangono una dozzina di minuti al termine.
I bianco-viola cercano di approfittarne (più con generosità che con lucidità), specie con i nuovi entrati Federico Castelli e Marco Marchese; ma la conclusione del primo viene respinta dalla difesa certosina e la mini-cavalcata del secondo in area dura poco. Quantomeno entrambi ci mettono una buona dose di grinta che non tutti i ragazzi in campo hanno dimostrato. La fiammata finale del Gropello, che ci vede (finalmente) guadagnare un calcio d'angolo - Meduri in uscita di pugno allontanerà ogni rischio - comprende anche un tentativo dalla distanza di Matteo Ramella, con il pallone a sfiorare l'incrocio. L'ultimo episodio della sfida è un contropiede del Certosa; Arrigoni fa buona guardia e chiude lo specchio della porta a Manzo, il cui tentativo si easurisce a lato.
Il pubblico che abbandona in massa gli spalti prima del fischio finale è l'istantanea che meglio rappresenta la stagione della squadra: dopo un campionato pieno di vicissitudini, e dopo novanta minuti ''extra'' piuttosto deludenti, il Gropello San Giorgio scende in Seconda Categoria. Le tre stagioni passate nella serie più alta mai raggiunta da una rappresentativa calcistica del nostro paese ci hanno regalato molte soddisfazioni, gioie che nemmeno il vento di domenica scorsa ha spazzato via; ora però tocca ripartire dai tornei provinciali. Per riprogrammare il futuro della prima squadra bianco-viola ci sarà tutto il tempo necessario, intanto però vogliamo fare le congratulazioni al Certosa Marcignago, che ha meritato la vittoria, e soprattutto, pur nella delusione logica al termine di un'annata storta, ringraziare quanti hanno contribuito a costruire questo fantastico triennio.