Femminile Serie D Lombardia
PLAYOFF PROMOZIONE / TURNO UNICO
Gropello San Giorgio - Alto Verbano 1-0 (1-0)
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Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
Così scriveva, nell'Ottocento, uno dei maggiori poeti greci, tal Kostantinos Kavafis. Riprendendo il mitologico viaggio di Ulisse, durato vent'anni, verso la sua isola dopo la guerra di Troia. Da semplice luogo, Itaca diventava metafora, simbolo di ogni traguardo raggiunto al termine di un cammino lungo e tribolato, pieno di soste e ripartenze, di errori e piccoli fallimenti che aiutano a migliorarsi, per poi giungere alla meta.
Che c'azzecca la pappardella di sopra con undici ragazze che corrono dietro a un pallone? C'azzecca perché, fatte le debite proporzioni, questo è proprio il cammino percorso dal Gropello San Giorgio femminile. La nostra Itaca si chiamava playoff, si chiamava Serie C, ma si chiamava pure consolidamento definitivo del ''progetto rosa'' partito, fra molti scetticismi, quattro estati fa (ai tempi lo sport DI SQUADRA femminile a Gropello era monopolio del volley) grazie al presidente Massimo Filippini, a Roberto Depaoli e ad un nucleo di ragazze, poi continuato e portato a termine da Corrado Martinotti e dall'attuale gruppo di atlete.
Un cammino difficile con le sue fermate e ripartenze, pieno di alti e bassi tra le inevitabili sconfitte iniziali, i successivi miglioramenti, il salto in un campionato ad 11, i play-off sfiorati e sfuggiti di poco, i momenti bui della scorsa stagione, le uiltime difficoltà di inizio campionato, le successive vittorie e la fiducia che aumentava. Così alla fine, facendo tesoro di ''avventure ed esperienze'' lunghe tre-quattro anni, siamo arrivati al traguardo. Vincendo la nostra scommessa.
Pure il cammino contro l'Alto Verbano, avversario nel girone come in finale play-off, è stato tribolato: dopo due tentativi a vuoto, siamo riusciti a battere le varesine, imparando dalle passate esperienze ed impostando una gara quasi perfetta sin dall'inizio.
Mettiamo subito in chiaro le nostre intenzioni, attaccando le rivali e provando a passare già nei primi minuti, come avevano fatto loro nell'ultimo scomtro diretto prima di Pasqua. Protagonista principale Stefania Mazzocchi, ormai tornata quella dei tempi d'oro, dopo qualche gara all'asciutto. Con la sua abituale rapidità è una spina nel fianco delle avversarie, le costringe più volte al fallo, provoca il cartellino a Serena Ciocca, guadagna alcune punizioni - con Rosy Manzillo che esegue dalla distanza impegnando Martina Angelini - e coglie il palo direttamente su calcio d'angolo.
Queste occasioni ed un sinistro di Martina Faccioli, leggermente a lato, fanno da antipasto alla rete decisiva, tanto per cambiare griffata Mazzocchi: una punizione, quasi dalla bandierina, che sorprende tutti sul primo palo. Disattenzione difensiva, incertezza del portiere e colpo di genio del nostra attaccante: é il cocktail che ubriaca le varesine catapultandoci alle soglie della promozione.
Ora la truppa di mister Boscaro deve segnare due volte per passare il turno. Missione impossibile se hai di fronte un muro che non concede spazi. Le bianco-viola controllano la situazione, disinnescando ogni accenno di risposta. La marcatura di Laura Migliavacca riduce Raffaella Gippini, loro capitano e sprinter, all'ombra di quella ammirata cinquanta giorni prima, mentre Federica Zanini viene cancellata da Martina Fiocchi e la sua dozzina (o giù di lì) di reti stagionali sembra un lontano miraggio; l'ex di turno Martina Negri si perde nella sfida personale con Fiamma Peragine senza cavare un ragno dal buco. Nemmeno la promettente Martina Gnocchi, fra le poche atlete di Serie D convocate nella selezione regionale lombarda, riesce ad incidere.
Alla nostra causa contribuiscono Lara Cicciò, svolgendo alla grande il proprio compito, senza sbavature, ed una Manzillo da urlo in fase di copertura e raddoppio. I suoi piedi ''roventi'' spazzano via ogni possibile minaccia. Quando è il caso, poi, ci si mettono i centrocampisti, tipo Rosanna Salamone; se c'è da anticipare, deviare, allontanare un pallone insidioso da qualunque parte arrivi, il Capitano non si tira indietro.
Con tali premesse, i pericoli per Francesca Soldani sono minimi. Rischia di più la porta ospite: la Freccia di Robbio continua a far ballare Alessandra Perrino e la retroguardia luinese in generale; Faccioli (tra l'altro girata di spalle) la pesca al limite dell'area obbligando Angelini all'uscita frettolosa. Il numero uno dell'Alto Verbano dovrà ricorrere ad una prodezza sulla successiva conclusione ravvicinata della stessa Mazzocchi; l'azione prosegue con cross di Giulia Zorzoli e termina col piattone di Manzillo a fil di palo.
SEMPLICEMENTE UN GRUPPO VINCENTE!!
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Mezz'ora a tinte bianco-viola ... e nel resto del primo tempo la musica non cambia. Zorzoli si concede un tunnel di tacco su Gnocchi, le giallo-blu provano ad avvicinarsi all'area, conquistando solo qualche corner: le traiettorie disegnate, dalla bandierina, da Veronica Scalise non portano a molto. Siamo sempre noi a costruire palle-goal su calcio piazzato: la punizione dal limite di Faccioli, con Angelini a distendersi e respingere, porta le squadre all'intervallo.
La ripresa ha meno episodi di cronaca. Per il Gropello quarantacinque minuti (in realtà di più, visto il lungo recupero concesso dalla direttrice di gara) di amministrazione, più o meno ordinaria, per il Verbano tre quarti d'ora di ''vorrei ma non posso''. Boscaro getta nella mischia Chiara Rocca che cerca spazio sulle fasce, senza trovarlo, mentre Peragine si becca gli applausi del pubblico (numeroso) con un paio di anticipi-kamikaze e Gippini prova a tornare quella del match di campionato, ma Migliavacca è un ostacolo insormontabile. Le vie della (nostra) porta sono finite, e quando buttano un pallone in mezzo all'area, cercando qualcuna pronta a sfruttarlo, ci pensa Soldani: mini-uscita in presa sicura e tutto a posto.
Tanto che di nuovo siamo noi, agendo di rimessa, quelli più vicini al goal: Angelini salva su Zorzoli da un metro (ma Dal Cin aveva già rilevato un fuorigioco) quindi rischia la papera su tiro-lancio da lontano, senza troppe pretese, di Faccioli; alla fine sbroglia la new entry Paola Bini. Quest'ultima si ripete con un recupero su Mazzocchi, lanciata a rete, favorito da un mezzo scivolone della nostra ''capocannoniera''.
Il match si allunga ben oltre il novantesimo, vuoi per le interruzioni di gioco, vuoi per la girandola di cambi; Martinotti manda Veronica Franceschi, Marta Femia ed Aurora Russello a prendere parte al trionfo. Retorica vorrebbe gli ultimi minuti di una gara decisiva come lunghi, vibranti, trepidanti per definizione.
Può essere così, vista la posta in gioco, ma di grandi sussulti finali non c'è nemmeno l'ombra: l'impressione è che la macchina da guerra luinese (miglior attacco dopo le ''extraterrestri'' del Villa Cortese) stavolta possa continuare per ore senza combinare nulla. La loro giornata-no è anche e soprattutto merito nostro: controlliamo sino al triplice fischio, quando può esplodere liberamente una gioia lunga un campionato. Lunga quattro campionati.
Stappiamo le prime bottiglie, poi qualcuno festeggerà a casa, altri fra cocktail ed happy hour. Non prima che l'assistente allenatore Alessandro Albani richiami in campo e presenti ad una ad una le artefici di questa stagione meravigliosa, di un'impresa straordinaria. Il viaggio del Gropello San Giorgio è compiuto; la nostra ''Itaca'' è raggiunta. Altre peripezie ci attendono, altri commenti alla nostra vittoria seguiranno, magari entrando nel merito dei personaggi che l'hanno resa possibile. Intanto però lasciateci dire un semplice. enorme
GRAZIE A TUTTI
(E SEMPRE FORZA UNDICI VIOLA)